Gli NFT stanno spopolando sempre di più sul web, specialmente in questo periodo, chiamando in causa un numero sempre più grande di investitori in criptovalute e artisti. In questa guida andremo ad analizzare questi NFT, acronimo di Non Fungible Tokens, ovvero degli asset crittografici che stanno acquisendo una grandissima popolarità.

A questo punto vi starete chiedendo a cosa servono e se sono davvero utili a qualcosa. Troverete tutte le risposte ai vostri dubbi nei prossimi paragrafi.

Cosa sono i Non Fungible Tokens (NFT)?

Come è possibile evincere dal nome, con NFT si intendono dei token unici e funigibili, che possono rappresentare qualunque asset di tipo fisico o digitale. La maggior parte di questi asset vengono ricondotti alla Blockchain di Ethereum, ma anche ad altre Blockchain di generazione seconda e terza.

Sono stati programmati dei certi standard per definire in maniera univoca le funzionalità e le caratteristiche degli NFT, così da permettere la compravendita e la tracciabilità degli stessi. Nel 2013 c’è stato il primo tentativo di sviluppo di standard per i Token non Fungibili. Questo esperimento, però, non fu un successo, infatti solamente nel 2017 ha trovato la sua piena creazione, prendendo il nome di ERC-721, che sta per Ethereum Request for Comment.

Questo nuovo standard andava a definire, per la prima volta, il tracciamento del possesso di ogni singolo token.

Le prime versioni

Possiamo individuare nella CryptoKitties un primissimo esempio di NFT, ovvero un piccolo gioco basato sull’allevamento di gatti. In questo caso gli utenti, acquistando gli ERC-721, ottenevano una sorta di animale digitale, completamente originale e riconosciuto dalla Blockchain.

CryptoKitties può essere considerato come una delle prime certifiche digitali e, a partire dallo stesso, varie aziende hanno cominciato ad immaginare nuovi scopi da attribuirne.
Oltre al caso dell’ERC-721, un altro standard degli NFT è rappresentato dall’ERC-1155. Quest’altra tipologia definisce uno standard completamente nuovo all’interno del mondo dei token fungibili.

Parliamo dello standard dei token semi fungibili. Un esempio abbastanza esplicativo è rappresentato da classi di asset nei videogiochi, con dei numeri seriali al loro interno, in questo modo viene certificata l’unicità dei vari oggetti.

In quali ambiti si usano gli NFT e dove si vendono

Essenzialmente gli NFT hanno trovato larga applicazioni in due grandi campi. Parliamo del gaming e della crypto arte. Il primo caso è sicuramente quello più adatto alla presenza di asset digitali.

Secondo diversi analisti, grazie agli NFT, sarà possibile dare vita ad un’economia circolare, al di sopra di un ecosistema di videogiocatori che vanta quasi due miliardi di utenti di tutto il mondo.

Se nella realtà i token sono degli ‘oggetti digitali’, che vengono acquistati senza possederli realmente, attraversi essi sarà possibile acquistare e vendere oggetti certificati e digiali nella Blockchain di Ethereum.

Per quanto riguarda il mondo della crypto arte, questo si configura essenzialmente nelle gif e in tutte quelle immagini realizzate digitalmente da artisti, con quest’ultimi che le rivendono ad un valore molto grande, a causa della loro scarsità. OpenSea è il principale marketplace di NFT sul web, dove si possono trovare token non fungibili relativi a qualsiasi progetto esistente sul mercato.

The Sandbox e Decentraland, invece, sono due portali indirizzati essenzialmente al gaming. Lo scopo di questi progetti è di realizzare un mondo digitale, dove gli utenti possono acquistarne ‘terreni’ e costruirci sopra, mediante gli stessi NFT. Gods Unchained ne è un esempio, con caratteristiche simile al più ben noto Heartstone, gioco di carte collezionabili strategico.

Anche lo sport ha ritagliato un proprio spazio in questo mondo di criptovalute, con i progetti mainstream che vengono rappresentati da DeltaF1, focalizzato su token e carte relative alla Formula 1, e da Sonare, per giocare al fantacalcio con gli NFT. SuperRare e Rarible sono altri progetti nell’ambito della crypto arte, in cui vengono effettuate compravendite di opere artistiche.

Oltre ai già citati, che sono i portali più popolari degli NFT, ne esistono altri meno conosciuti, con progetti più particolari, come UniSocks, ovvero un vero e proprio marchio di calze in correlazione con i token non fungibili. Esistono anche progetti basati sul collezionismo, come i francobolli tokenizzati.

Le principali domande sugli NFT

In questo paragrafo vogliamo concentrarci sulle tipiche domande che vengono poste da chi si interfaccia per la prima volta ad un mondo del genere.
In molti si chiedono se è possibile guadagnare realmente attraverso gli NFT. La risposta è sì, basti pensare che un investitore ha speso oltre 200.000 euro per acquisire un pezzo digitale del circuito di Monaco nel gioco di F1 Delta Time e adesso riceve il 5% delle entrate di tutte le competizioni svolte all’interno di tale circuito.

Per chi vorrebbe sbizzarrirsi con delle proprie creazioni, magari con disegni, sicuramente avrà difficoltà ad ottenere dei guadagni reali, dato che bisogna essere degli artisti conosciuti, ma avrà comunque la possibilità di farli conoscere al pubblico.

Per quanto riguarda la sicurezza, in molti casi, gli NFT, possono essere considerati più sicuri delle criptovalute, dato che costituiscono dei veri e propri certificati digitali, che ne assicurano la permanenza nel mercato. Gli NFT, d’altronde, andrebbero considerati come dei beni reali, la cui proprietà è strettamente certificata.

Conclusioni NFT

Lo sviluppo del mercato degli NFT potrà rivelarci molteplici sorprese nei prossimi anni. Infatti, il potenziale di questi particolari asset non è stato ancora esplorato del tutto, basti pensare a ciò che si potrebbe ottenere dai diritti di proprietà intellettuale, dall’applicazione del diritto d’autore, dall’emissione di biglietti e dalla vendita di oggetti in-game, come skin, carte e molto altro ancora.

Sono molti i settori che stanno studiando nuovi approcci da basare su questa particolare tecnologia, come quello finanziario. Ad esempio, è stato da poco sviluppato un nuovo standard, ovvero l’ERC-721o, anche chiamato ‘Composable Multicalss Fungible Token Standard’. In futuro, grazie a questo nuovo standard, sarà possibile tokenizzare anche parti di proprietà, ottenendo subito i dati relativi al loro storico. Inoltre, tutte le transazioni che riguardano i token NFT sono assolutamente trasparenti nei confronti dei precedenti proprietari.

In definitiva, possiamo riconoscere che questa particolare tecnologia potrà diventare sempre più preponderante nel prossimo futuro, anche se non si è nè collezionisti, nè videogiocatori. Opere d’arte, titoli di studio, titoli azionari, assicurazioni, garanzie, licenze e molto altro ancora, potranno avere una loro unicità grazie agli NFT.